Fare un concerto in solo è guardarmi pubblicamente allo specchio descrivendo a tutti le mie rughe e le mie cicatrici. E’ raccontare la mia esistenza senza aver paura di fare i conti con le sconfitte che ho subìto in passato; senza trattare con modestia le grandi vittorie che mi hanno permesso di continuare a vivere; senza avere pudore nel parlare delle speranze che voglio mi aprano la strada verso il futuro. Suonare in solo è un atto di per sé intimo che diviene pubblico durante il concerto. E’ come pregare davanti a tutti con le proprie preghiere improvvisate, quelle che normalmente si fanno in solitudine, magari sottovoce o nel silenzio della mente. Ho iniziato facendo concerti in solo. Continuerò sempre a farne, con la fisarmonica, con gli organetti antichi e moderni, con la voce. Con tutto quello che sarà utile per “suonarvi” Roberto Lucanero.